Le nuove costellazioni nel cielo

L'essere umano riuscirà a conservare l'ambiente nel quale si trova a vivere?

É una domanda antica ma che negli ultimi due quarti di secolo sta diventando sempre più pregna di significato.
La domanda per noi che ci interessiamo di astronomia può essere posta in maniera specifica. Per esempio: l'essere umano riuscirà a conservare la stessa visione del cielo che lo ha accompagnato lungo la storia?

La risposta ci rimanda immediatamente a considerare tematiche come quella dell'inquinamento luminoso o dei detriti spaziali. A volte ci troviamo addirittura a interrogarci su quale cosmo potremo osservare fra centinaia di miliardi di anni, quando l'espansione dell'Universo avrà portato tutte le galassie ad allontanarsi così velocemente che la luce che emettono non potrà raggiungerci.
Capita ora che ci troviamo di fronte a un problema del tutto nuovo perché diverse società di telecomunicazione si propongono di spedire in orbita diecine di migliaia di piccoli satelliti artificiali. Anzi, già un migliaio di satelliti di questo genere sono in orbita e al momento il loro numero aumenta al ritmo di un centinaio al mese.

Gli obbiettivi sono commerciali, certo, ma anche di avanzamento tecnologico e la legislazione internazionale appare inadeguata a gestire il fenomeno.

Naturalmente molti professionisti e alcune organizzazioni internazionali si stanno occupando della questione che rischia di modificare per sempre la visione del cielo notturno.

In questo contesto la SAIt non può ignorare il problema con le sue conseguenze di natura scientifica, tecnica, sociale e storica. Abbiamo quindi deciso di ospitare un dibattito nel quale vengano presentati i diversi punti di vista. Nell'immediato pensiamo di pubblicare, al seguente indirizzo: https://www.sait.it/dibattito_costellazioni, gli interventi che ci appaiono più significativi e, con maggiore respiro, organizzeremo una tavola rotonda che abbia l'obbiettivo di diffondere l'informazione su una questione che ci appare di vitale interesse per tutti noi.

Roberto Buonanno

 

 

Chi vuole può inviare il proprio contributo al seguente indirizzo: segreteria@sait.it