Vincitori della XII Edizione del Premio “P. Tacchini”

Con la designazione dei vincitori, si è conclusa l’XII Edizione del Premio “P. Tacchini”.

La Società Astronomica Italiana ringrazia sentitamente i 3 Commissari, il prof. Antonaldo Diaferio (Università di Torino – Presidente), la dott.ssa Gisella Clementini (INAF/OA Bologna), e il dott. Alberto Buzzoni (INAF/OA brera, Milano – segretario), che hanno accettato di assumersi l’oneroso compito di esaminare i lavori dei 10 candidati al XII Premio Tacchini, ripreso e potenziato grazie alla generosità del socio onorario Prof. G. Setti.

Poiché per l’area tecnologica è stata presentata un’unica candidatura, la Giuria ha valutato opportuno assegnare i due premi previsti dal bando alle due migliori tesi di dottorato, indipendentemente dall’area di afferenza, e quindi ha proclamato vincitori della XII edizione del Premio “P. Tacchini” i seguenti candidati:

·         dott. Giovanni Dipierro

Motivazione:

 Giovanni Dipierro si è occupato di dischi protoplanetari per studiare la dinamica dei grani di polvere e il loro impatto sulla formazione planetaria. Dipierro ha affrontato la problematica dal punto di vista teorico, utilizzando e sviluppando anche algoritmi basati sull’approccio Smoothed Particle Hydrodynamics, ma con un’attenta considerazione dei risvolti osservativi delle instabilità dei dischi protoplanetari. In particolare, il suo modello idrodinamico della formazione di anelli nei dischi protoplanetari ha individuato, per la prima volta, l’inizio del processo di formazione planetaria in un sistema reale, HL Tau, osservato dal telescopio ALMA.

La tesi di dottorato di Dipierro brilla per chiarezza espositiva e per il rigore scientifico dei contenuti. I risultati scientifici della tesi sono già stati grandemente apprezzati dalla comunità di riferimento, come testimoniano le intense e numerosi collaborazioni di Dipierro e la rapidamente acquisita visibilità internazionale.

·         dott.ssa Claudia Mancuso

Motivazione:

Claudia Mancuso si è occupata di galassie lontane, o ad alto redshift, ricche di polvere e con intensa formazione stellare. Mancuso ha sviluppato originali e innovativi metodologie, basate su osservazioni nelle bande dell’ultravioletto, dell’infrarosso e radio, per ricostruire l’evoluzione temporale del tasso di formazione stellare, della funzione di massa delle stelle e dei buchi neri supermassicci al centro dei nuclei galattici attivi. La tesi di Mancuso si distingue per l’originalità dell’approccio e la solidità dei risultati in un campo di ricca tradizione scientifica dai contenuti astrofisici di grande complessità, sia teorica sia osservativa. La validità delle metodologie di Mancuso è dimostrata da recenti osservazioni che hanno confermato alcune delle sue predizioni. I diversi articoli pubblicati e i vari congressi a cui Mancuso è stata invitata a illustrare i suoi lavori testimoniano il notevole impatto che i risultati della sua tesi di dottorato hanno avuto nella comunità internazionale di riferimento.         

La premiazione si è svolta martedì 12 settembre nel Palazzo Bò dell’Università di Padova, nel corso della cerimonia d’inaugurazione del LXI Congresso della Società Astronomica Italiana, durante la quale i due vincitori presenteranno i loro lavori.